Con sentenza 42.124/24 pronunciata all’udienza 27/6/2024 e depositata ieri 15/11/2024, le Sezione Unite Penali della Corte di Cassazione enunciano – tra l’altro – i seguenti principi di diritto:
«ai fini della configurabilità, in relazione al delitto di rapina, della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, non è sufficiente che il bene mobile sottratto sia di modestissimo valore economico, ma occorre valutare anche gli effetti dannosi connessi alla lesione della personacontro la quale è stata esercitata la violenza o la minaccia, attesa la natura plurioffensiva del delitto de quo, che lede non soltanto il patrimonio, ma anche la libertà e l’integrità fisica e morale della persona aggredita per la realizzazione del profitto, con la conseguenza che, solo ove la valutazione complessiva dei pregiudizi arrecati ad entrambi i beni tutelati sia di speciale tenuità, può farsi luogo al riconoscimento della predetta circostanza attenuante»;
«ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante di cui all’art. 62, primo comma, n. 4, cod. pen., il momento in cui deve prendersi in considerazione l’entità del danno è quello della consumazione del reato, in quanto il danno non può divenire di speciale tenuità in conseguenza di eventi successivi».
Il delitto di rapina, infatti, è generalmente connotato da natura plurioffensiva, non concernente esclusivamente la sfera economica, ma anche la libertà psicofisica della persona offesa.
Sarà quindi il giudice di merito che dovrà valutare, di volta in volta, le peculiarità del caso concreto.